Forse ho sognato troppo
Michel Bussi
E/O, pubblicato nel Novembre 2019
429 Pagine
Nathalie, hostess di volo dell’Air France, conduce una vita tranquilla e serena con il marito Olivier e le figlie Laura e Margot. La scelta di vita lavorativa di Nathalie influisce inevitabilmente in quella privata, perché essere un'hostess significa lasciare marito e figlie per molto tempo, tempo prezioso che la sua famiglia vorrebbe spendesse con loro.
Montreal, 12-13 settembre 2019
Los Angeles, 14-16 settembre 2019
Giacarta, 27-29 settembre 2019
Questo è il programma del suo prossimo viaggio di lavoro, ma la successione dei voli però riporta a galla una vecchia storia d'amore, un flirt avuto vent’anni prima con un passeggero di nome Ylian. Una serie di coincidenze mineranno la tranquillità di Nathalie e della sua famiglia, portandola a ripercorrere inevitabilmente i passi di quella storia così profonda e avvolta dal mistero.
Preparatevi ad incontrare Bussi in una nuova veste, perché Forse ho sognato troppo è un libro diverso rispetto a quelli a cui l'autore ci aveva abituati finora. Un libro diverso e incredibilmente bello. Si tratta principalmente di una storia d'amore, e pur non essendo un giallo tradizionale, il metodo di Bussi fa risultare tutto costantemente misterioso.
È Nathalie a raccontare in prima persona la sua storia, una storia che si snoda tra passato e presente, tra il 1999 e il 2019. Bussi in questo romanzo fa uno sforzo enorme, mettendosi nei panni non solo dell'altro, ma anche dell'altro sesso, scrivendo dal punto di vista femminile. Sentimenti, pensieri, azioni e reazioni sono facilmente associabili ad una donna risultando in tutto e per tutto veritiero e realistico.
I colpi di scena non mancano, e i dettagli che solo Bussi riesce ad incastrare sono sempre presenti, e sono il suo marchio riconoscibile ad occhi chiusi.
La trama sembra molto più lineare di tutti i precedenti dell'autore, e se i libri di Bussi in generale si divorano, con "Forse ho sognato troppo" vi sembrerà di aver intrapreso un viaggio durato decisamente troppo poco, e che avreste voluto non finisse mai.
Sì, perche Bussi risponde a quell'esigenza del lettore di volersi estraniarsi e andare da un altra parte durante una lettura. Lui lo fa davvero, lui ti prende e ti porta con sé, all'interno della storia che racconta. E una volta girata l'ultima pagina non è mai facile tornare alla realtà, è una magia che si interrompe, ma che lascia una sensazione di benessere che rimane addosso. Per questo credo che Bussi sia uno dei migliori incantatori.
Se avete intenzione di leggerlo preparatevi, perché questo non è un libro, è un viaggio che consiglio con piacere di fare.